giovedì 12 settembre 2013

Chiare, fresche e dolci acque...

Dal mare alla montagna. Abitando noi al mare la maggior parte delle nostre uscite, per un giorno, per un fine settimana o per un periodo di ferie è rivolto principalmente ai monti. E' vero, ci sono bellissimi posti di mare da visitare, ma noi abitiamo in uno di questi e partire per andare da un mare all'altro non ci attira granché!


Questa volta abbiamo viaggiato fin quasi in Svizzera, fino alla Valsesia; precisamente in Val Grande, al cospetto dell'imponente monte Rosa. Bei posti, come solo l'ambiente di montagna sa offrire.
Angoli selvaggi che, seppur in qua e in là la mano dell'uomo abbia lasciato la sua impronta, trasmettono la bellissima sensazione di trovarsi immersi nella vera Natura.
Come per esempio la Val Vogna, una piccola valle laterale che abbiamo percorso per un lungo tratto.


In tutta questa bellezza c'è qualcosa che ci affascina sopra ogni altra: è l'acqua che scende a valle come ruscello, come torrente o, in questo caso, già fiume. Ogni volta trascorriamo ore e ore a guardare, ipnotizzati, l'acqua che salta, che s'insinua tra i levigatissimi ciottoli dalle forme e colori i più disparati.
Forma cascatelle impetuose, poi improvvisamente si cheta in piccoli specchi di acqua ferma, per poi trovare la via d'uscita poco più a valle e riprendere così la sua rumorosa discesa. Quel rumore così allegro e coinvolgente che quando il sentiero si allontana un po' e non lo senti più, quasi ti manca; e il silenzio del bosco, affascinante e avvolgente, in quei momenti ti sembra un poco...opprimente!






E il riferimento al Petrarca, che d'altra parte ne fa l'elogio in tutt'altro contesto (vero Laura?), ci sembra oltremodo azzeccato: chiare, fresche e dolci acque......




Che poi anch'io ho la mia musa, ecchecc...o, ! Eccola lì, "vecchia roccia", a presidiare l'antico ponte napoleonico, in Val Vogna!


Questi straordinari ambienti ospitano una fauna ricchissima. Per quanto ci riguarda, noi che facciamo del birdwatching il nostro passatempo preferito, abbiamo trovato abbondanti tre specie di uccelli. Le ballerine, quella gialla e quella bianca; e il merlo acquaiolo, padrone assoluto delle acque di montagna.




In quelle acque, il merlo acquaiolo è di una densità incredibile (almeno dove siamo stati noi). Se non si fa attenzione quasi quasi li "calpesti"! In un tratto del Sesia vicino a dove alloggiavamo, dove il fiume subisce un rallentamento e l'alveo si allarga, in trenta metri lineari pescavano fino a cinque merli contemporaneamente!




Che forza vederli pescare! Come quando si posano su un sasso a pelo d'acqua e li vedi immergere solo la testa per guardare sott'acqua; o quando, avvistata la preda, si tuffano non immergendosi completamente però, e li vedi "pagaiare" con le loro corte ali!
E se pensiamo che vivono tutta la loro vita immersi in quelle gelide acque: fantastici!



Lungo le sponde del fiume, nei boschetti ripariali, si incontrano frotte di scanzonati codibugnoli, che di albero in albero, di ramo in ramo risalgono o discendono il tratto di fiume alla ricerca di cibo, a seconda che sia mattina o sera. Insieme a loro alcune cince, verzellini e luì piccoli.


Inerpicandosi per i sentieri si fanno graditi incontri con altri piccoli animali: vicino all'acqua, nella vegetazione a bordo sentiero, in casolari che s'incontrano strada facendo.
Un giovane orbettino, una lucertola muraiola (versione montanara), un pullo di spazzacamino e una cavalletta femmina.




Nel tratto di fiume dove l'acqua è meno tumultuosa qualcuno, dotato di rara capacità di equilibrio e di pace interiore, ha posizionato questi sassi con la tecnica detta "Stone Balance"! Queste composizioni rispecchiano il cosidetto "Bilanciamento puro". E' una pratica artistica che nasce come forma di meditazione ZEN, oggi conosciuta come forma "d'arte della terra". Bellissimi da vedere.
Ho provato anch'io, ma a me ormai tremano anche le sopracciglia: potenza dell'età avanzata!!!


Per concludere questo breve racconto delle vacanze ci piace pubblicare la foto di un camoscio, per due semplici motivi. Primo, perché è l'unico quadrupede selvatico che abbiamo visto; secondo, perché era appena uscito dal bosco sopra le ultime case del paese: l'avevamo a non più di 150 metri da casa!